Corticosteroidi: Cosa sono, Come agiscono, Controindicazioni

Si stima che per ogni 1000 soggetti trattati in questo modo si verificano tre infarti in più (che non si verificherebbero se i soggetti non fossero in cura con FANS) di cui uno con esito fatale. Con questo termine viene indicato un gruppo eterogeneo di farmaci, diversi per struttura e meccanismo d’azione, che vengono impiegati nel dolore cronico. Tali sostanze vengono definite anche analgesici oppioidi, analgesici maggiori, narcotici, morfinosimili e da sempre sono conosciuti come gli analgesici più potenti utilizzati nel trattamento di quei dolori di intensità moderata e grave.

  • Nel trattamento prolungato, inoltre, questi farmaci tendono a inibire la produzione degli ormoni analoghi naturali da parte delle ghiandole surrenali, provocando così un quadro di insufficienza surrenalica, che si manifesta con conseguenze anche gravi soprattutto alla sospensione della terapia.
  • Si utilizzano soprattutto per il trattamento della leucemia linfatica cronica e acuta, del linfoma di Hodgkin e non Hodgkin, del mieloma multiplo, del carcinoma della mammella e della prostata.
  • In caso di infiammazione grave, questi farmaci possono essere considerati dei salvavita.
  • A causa dei possibili rischi per la salute, è importante seguire le istruzioni del medico per l’assunzione del farmaco.
  • I cortisonici possono essere assunti sotto forma di compresse, soluzioni iniettabili (nel sangue, nelle articolazioni o nei muscoli), spray nasali, spray orali, creme, gel o lozioni.
  • Meno delizioso della cannella, l’aglio, che dovrebbe alleviare i sintomi dell’artrite e il peperoncino, spezia antinfiammatoria per eccellenza.

In questo periodo, le ghiandole surrenali non sono funzionanti a pieno regime e non sono in grado di far fronte a una condizione di stress. Ciò è importante dopo l’assunzione di compresse cortisoniche nel corso dell’ultimo anno o dopo un trattamento acuto nelle ultime due settimane. È invece meno probabile che steroidi assunti per via inalatoria, seppure ad alte dosi, possano  causare alcuni degli effetti collaterali più gravi (come nel caso dell’assunzione orale).

Cortisone®: come si usa? Effetti Collaterali e Avvertenze

Meno delizioso della cannella, l’aglio, che dovrebbe alleviare i sintomi dell’artrite e il peperoncino, spezia antinfiammatoria per eccellenza. Le creme e i gel che si spalmano sulla pelle o i cerotti medicati sono utili se si hanno dolori muscolari o articolari in una particolare parte del corpo, rispetto alle compresse o alle capsule, hanno un minore rischio di effetti collaterali. In questo caso seguire il consiglio del medico a seconda del problema, anche la fisioterapia per alcuni tipi di dolori muscolari o articolari è una soluzione da valutare. Lo stesso discorso vale se l’antinfiammatorio serve per un bambino di età inferiore a 16 anni in quanto potrebbe esserci un rischio maggiore di effetti collaterali.

L’uso a breve termine può invece scatenare effetti avversi meno gravi ma a volte comunque seri, come ulcere, emorragie gastriche e danni renali. Inoltre i Fans possono scatenare reazioni allergiche e interferire con l’attività dei farmaci antipertensivi. Il betametasone (Beben®, Bentelan®, Betabioptal®, Celestone®, Diprosalic®, Diprosone®, Ecoval®, ) è un glucocorticoide sintetico ad azione prolungata, usato in soluzioni iniettabili per il trattamento di reazioni allergiche e di ipersensibilità, nonché per il controllo di gravi stati infiammatori.

Riduzione del rischio di effetti collaterali da corticosteroidi

Esistono diversi schemi per la riduzione di dose delle terapie cortisoniche, in questa revisione verrà proposta quella presentata su UptoDate (Glucocorticoids Withdrawal) aggiornato al Novembre 2015. Questi risultati rafforzano l’indicazione a iniziare al più presto il trattamento nei casi di diagnosi accertata di SM, in particolare se sono presenti fattori associati a una prognosi meno favorevole. Tuttavia, va nuovamente ricordato che il singolo individuo richiede un programma di trattamento personalizzato. L’impiego dei farmaci DMT non può essere generalizzato, infatti la loro prescrivibilità è regolata dal Servizio Sanitario Nazionale, nota 65 dell’Agenzia Italiana del Farmaco.

Numerosi studi clinici hanno dimostrato che gli steroidi abbreviano la durata dell’attacco, riducendone anche la gravità, sebbene la risposta al cortisonico sia variabile da individuo ad individuo e da ricaduta a ricaduta. Questo farmaco è utilizzato per trattare condizioni come l’artrite, disturbi ormonali, patologie del sangue e del sistema immunitario, reazioni allergiche, alcune problematiche relative a pelle e occhi, problemi respiratori e alcuni tipi di cancro. Ai dosaggi usati per il trattamento di malattie, gli steroidi anabolizzanti causano pochi problemi. Inoltre chi assume a lungo cortisonici per via orale corre un maggior rischio di sviluppare diabete, pressione alta, osteoporosi, glaucoma e cataratta.

Tale mancanza genera modifiche reversibili, come l’atrofia testicolare o l’infertilità, o irreversibili come la calvizie. La variabilità del problema dipende dal tipo di molecola presente nel farmaco utilizzato, oltre che dalle dosi assunte e dal periodo di somministrazione e rilascio degli androgeni presenti in tali sostanze. Infatti, vengono prescritti come antidolorifici generici; come antinfiammatori, soprattutto per trattare le infiammazione muscolo-scheletriche o articolari, vengono impiegati anche in post-chirurgia e come antipiretici per far scendere la temperatura in caso di febbre.

Vie di somministrazione dei corticosteroidi

Rivolgersi sempre ad un andrologo se si riscontrano effetti collaterali derivanti dall’assunzione di sostanze dopanti, al fine di eseguire una diagnosi certa e una cura efficace per cercare di risolvere problemi derivanti da questa pratica, soprattuto quelli di natura reversibile. È considerato uno dei medicinali più sicuri perché raramente causa effetti collaterali indesiderati. Anche per questo motivo può essere somministrato ai bambini, in sostituzione al paracetamolo, per abbassare la febbre. Alcuni alimenti sono considerati antinfiammatori, ossia aiutano a ridurre l’infiammazione cronica e il dolore, tra questi gli acidi grassi Omega-3 del pesce, alcune noci e persino il cioccolato.

Cos’è un’infiammazione

La morfina è il capostipite e rappresenta il punto di riferimento nella valutazione dell’attività analgesica degli altri derivati oppiacei. La loro potente attività analgesica è dovuta all’interazione con i recettori degli oppioidi localizzati in alcune zone del SNC, nel midollo spinale e in diversi distretti https://sbysocialsports.com periferici del nostro corpo. Sono farmaci di primo impiego, utilizzati nel dolore cronico di lieve e media intensità con interessamento ai muscoli, tendini, periostio, tessuti sottocutanei, tessuto osseo e hanno un ridotto effetto sul dolore viscerale (cioè sul dolore proveniente dagli organi interni).